Qui parliamo di un libro davvero bizzarro, alcuni pensano che sia l'opera più strana mai pubblicata. Un libro d'arte senza eguali nel suo genere. Una parodia surreale unica ed inquietante. Grottesca ed affascinante, difficile da descrivere. Il Codex Seraphinianus, dell'artista italiano Luigi Serafini, dà vita ad un mondo magicamente bizzarro, dotato di un alfabeto proprio e illeggibile e di numerose illustrazioni prese in prestito dal mondo attuale e, al contempo, fuori dal comune.
Tra le pagine una miriade di illustrazioni senza senso, sotto studio da anni. Forse l'artista aveva qualcosa che cercava di esternare, o forse semplicemente delle allucinazioni pazzesche.
Scritto alla fine degli anni '70, il risvolto di copertina descrive il Codex Seraphinianus come un libro per l'era dell'informazione, in cui la codificazione e decodificazione dei messaggi assumono un ruolo sempre più rilevante nel campo della genetica, dell'informatica e della critica letteraria. “Il Codex presenta la visione creativa del nostro tempo…” recita il testo. Se Serafini ha subito negli anni '70 un'influenza tale da creare un'opera così anticonformista, che influsso avrebbe sull'artista il mondo dell'informazione dominato da FaceBook, Twitter, blog e Google? Innumerevoli siti web e blog riflettono sul significato del Codex o, semplicemente, ammirano un vero esempio di opera d'arte, fantasia e creatività.
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